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giovedì 28 novembre 2013

Bollino rosso: olio extravergine italiano,contraffazione e confusione . Perchè Il Regno Unito declassa il nostro olio.

La notizia è vecchia: la Food Standards Agency, un dipartimento governativo non ministeriale del Regno Unito, ha etichettato con un bollino rosso il nostro olio extravergine d'oliva.  Questa "etichettatura" (è un eufemismo chiamare così un semplice bollino che non comunica davvero nulla) si basa sulle caratteristiche dei prodotti in relazione
alla loro salubrità, definita in base alla presenza di sale, grasso e zucchero. Di conseguenza il bollino verde caratterizza alimenti salubri, l'arancione etichetta alimenti "così e così", quello rosso segnala gli alimenti insalubri.

Però, senza addentrarsi in argomentazioni approfondite che riguardano la funzionalità oggettiva di questo metodo, a dir poco superficiale, vogliamo soffermarci su un fatto:

Regno unito: bollino rosso
all'olio extravergine d'oliva italiano.
il Regno Unito considera l'olio extravergine d'oliva italiano insalubre e consiglia ai suoi sudditi di non utilizzarlo nella propria dieta per evitare di diventare obesi
Così, giusto per la cronaca, ricordiamo che il Regno Unito è famoso per i Fish and Chips. Parliamo di fritto eh, e di fritto in olio di semi (se va bene). La cosa quindi ci sembra quanto mai assurda, o no?
Quindi mi viene spontanea una domanda, perchè questo bollino rosso che davvero non lascia scampo all'interpretazione da parte del consumatore, è stato "appioppato" al nostro olio extravergine d'oliva? Proviamo a fare 2 ipotesi:


  • La Food Standars Agency non conosce il vero olio extravergine d'oliva italiano e le sue caratteristiche nutriceutiche.
  • La Food Standars Agency conosce il vero olio extravergine d'oliva italiano e le sue caratteristiche nutriceutiche ma sa bene che presumibilmente quello che arriva dalle loro parti con l'olio italiano ha ben poco a che vedere a causa della contraffazione e della miscelazione spietata dell'olio extravergine d'oliva italiano.
Se avete altre ipotesi scrivete un commento!

Considerando queste ipotesi, si può benissimo affermare che "la colpa è nostra". 
Diciamo che la responsabilità può ricadere sulla gestione "particolare" dell'immagine del nostro Made in Italy, sui mancati investimenti che lo tutelino e lo promuovano.
Ancora domande:
Siamo sicuri di comunicare al meglio le nostre eccellenze? 
Siamo sicuri di utilizzare gli strumenti adatti per far capire e comprendere a tutti la qualità dei nostri prodotti?
Siamo sicuri che il sistema può reggersi soltanto sulla "rinomata" qualità italiana riconosciuta del mondo senza effettivi riscontri oggettivi?

Se avete delle risposte scrivete un commento!

Sull'argomento, anche dal punto di vista politico qualcuno si è posto il problema:
Giuseppe D'Ambrosio del movimento 5 stelle ha posto al ministro De Girolamo la seguente interrogazione a risposta scritta:

Al Ministro delle politiche agricole e forestali per sapere – premesso che:

- La Food Standards Agency del Regno Unito ha assegnato il bollino rosso all’olio extra vergine d’oliva.

- Nella Gran Bretagna è in vigore da qualche tempo un sistema grafico indicante la salubrità degli alimenti, gestito dalla Food Standards Agency. Dal colore verde al rosso, cioè dal più salubre e consigliato, al più malsano e da evitare, o quantomeno da utilizzare solo in maniera occasionale.

- La predetta agenzia inglese ha assegnato all’olio extra vergine d’oliva, re delle dieta mediterranea, il bollino rosso, catalogandolo sostanzialmente come un prodotto malsano.

- L’olio extra vergine di oliva è, come ricordato dal coordinatore dell’associazione “Città dell’olio” della Regione Puglia, “alimento portante della nostra dieta mediterranea, recentemente riconosciuta patrimonio

dell’umanità dall’Unesco”;
- Tale classificazione quasi certamente produrrà una ricaduta negativa sulle esportazioni verso quel Paese, con danni per il settore olivicolo.
Quali interventi urgenti si intendono porre in essere a difesa dell’olio extra vergine di oliva, prodotto dalle indiscutibili qualità nutrizionali e salutistiche, e del comparto olivicolo italiano?

L'assessore BAT Baccottelli invece:

"Spetta ora ai diversi livelli istituzionali assumere ogni necessaria ed urgente iniziativa. E' questo ciò che chiediamo alla Regione Puglia per tutelare un produzione di pregio enogastronomico e di fondamentale valenza per l'economia dei nostri produttori agricoli e che tocca la nostra identità, non a caso rappresentata simbolicamente nello stemma regionale. Al Governo nazionale non possiamo che affidare, invece, l'intervento deciso nei rapporti bilaterali e in sede UE"

Insomma fondamentalmente si chiede tanto e si fa poco. Intanto una delle produzioni millenarie del nostro Made in Italy e alimento portante della Dieta Mediterranea, insomma olio extravergine d'oliva italiano viene "arricchito" da un bel bollino rosso e viene considerato insalubre, cattivo, nocivo per la salute, preludio dell'obesità. 
No, ma dico, ci rendiamo conto?





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